Pompei: le memorie ritrovate
Pompei, come Ercolano, fu distrutta dall'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. che causò il crollo dell'antico cratere da cui si innalzò una colonna di fumo che oscurò il cielo per tre giorni. In un solo giorno le città di Pompei, Ercolano e Stabia furono coperte da una pioggia di ceneri e pomici. Dei 15.000 abitanti della città solo pochi riuscirono a mettersi in salvo.
Nel 1748 la città, che comprende 66 ettari, fu riscoperta. Di questi, circa 44 sono stati riportati alla luce. Tra il 1806 e il 1815 la regina Carolina Bonaparte, moglie del re Gioacchino Murat e sorella di Napoleone, fece sì che sul sito dell'antica città scavassero fino a 800 persone.
Con l'evolversi della metodologia dello scavo archeologico è stato possibile far luce su molti aspetti della vita di questa straordinaria città romana. Pompei ha una lunga storia iniziata nel VI secolo a.C., periodo in cui la città si dota di importanti luoghi di culto, come i templi della dea Atena e di Apollo, praticato presso il Foro della città, testimonianza di elementi greci nella cultura locale.
Nel II secolo a.C. la città vive un periodo di fioritura sociale, economica e culturale, come si evince dal ritrovamento di alcune residenze molto sontuose risalenti a questo periodo.
Nel 62 d.C. Pompei venne duramente colpita da un terremoto che danneggiò molti edifici della città, causandone un forte calo economico.
Tra i più importanti monumenti della città, meta di numerosi turisti, possiamo citare l'Antiquarium e la Villa Imperiale, il Foro Civile, il Tempio di Apollo, la Casa del Fauno, la Casa del Poeta Tragico, la necropoli di Porta Ercolano, la Villa dei Misteri, il Teatro Grande, l'Odeon, la Casa del Menandro, la Casa del Criptoportico, la Casa di Octavius Quartio, l'Anfiteatro e la Palestra grande.