PATTI: LA CITTÀ DELLA REGINA ADELASIA
Lo storico Vito Amico afferma che il nucleo abitato di Patti sarebbe già esistito all’epoca traianea. Nel 1094 Ruggero d’Altavilla fondò in città il Monastero del SS. Salvatore, nominando abate il monaco benedettino Ambrogio.
Il centro storico di Patti racchiude in sé molti monumenti che facevano parte dell’impianto medievale. Al XIV secolo risale la terza cinta delle mura ed una delle sei porte che costituivano i principali ingressi al borgo. Una porta più antica, visibile ancora oggi, risale invece all’XI secolo ed apparteneva alla seconda cinta muraria della città.
Altre preziose testimonianze dell’importanza storica della città sono custodite all’interno delle numerose chiese, costruite per volere dei vescovi della diocesi di Patti. Si tratta di opere di un certo rilievo, realizzate da artisti provenienti soprattutto dalle più importanti botteghe siciliane come i Gagini, i Serpotta ma anche da celebri pittori come Pietro Novelli, Guglielmo Borremans e Antonio Vanelli. All’interno della Cattedrale, nella cappella dedicata alla patrona santa Febronia, è custodito il sarcofago rinascimentale della regina Adelasia.
La chiesa di Santa Febronia
La piccola chiesetta cinquecentesca di Santa Febronia o "Santa Fibruniedda" è sita nell'antico quartiere Pollini dove, secondo la tradizione, la santa sarebbe nata e vissuta per qualche tempo.
L'edificio originariamente destinato ad abitazione privata fu convertito in chiesa per volere del proprietario, Matteo Vizzoli, che la dedicò alla santa in quanto convinto sostenitore della tesi che identificava nella città nebroidea il luogo di nascita della martire.