IL CULTO DI SANTA VENERA AD ACIREALE
Il 26 luglio e il 14 novembre Acireale festeggia santa Venera, il cui culto in Sicilia è diffuso particolarmente nelle città di Santa Venerina, Trappitello, Itàla, Barcellona Pozzo di Gotto, Gala di Castroreale, Avola, Palermo e Grotte. La martire viene menzionata in alcuni Sinassari, Martirologi e Menei, scritti in lingua greca e in molti libri liturgici, scritti in lingua latina.
Nel XVI si diffuse la convinzione, anche sotto la spinta del Maurolico, autore di un volume intitolato "Vita di santa Venera Sicula", che Acireale fosse la patria della martire.
Questa tesi tra il XIX e il XX secolo fu difesa tenacemente dal canonico Vincenzo Raciti Romeo che, convinto dell’identificazione della santa Parasceve dei Greci con la santa Venera dei latini, sostenne che la memoria della martire sarebbe passata dal calendario siculo alla liturgia costantinopolitana.
Ad Acireale, la tradizione del suo culto è legata ad un sito archeologico; si tratta di terme romane, il cui primo impianto risalirebbe al I secolo a.C., in cui la martire avrebbe operato curando nelle acque termali i malati che vi si recavano.
Tuttavia, tracciare un quadro storico sulla figura della santa martire Venera-Veneranda-Parasceve ed identificarne i natali non è compito facile, in quanto le fonti storiche e le testimonianze monumentali a noi pervenute non ci permettono di giungere a delle conclusioni certe sulla sua vita e sulla sua opera.